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Fondi di solidarietà, dal 2016 il paracadute coprirà 5,6 milioni di lavoratori

Un binario parallelo alla cassa integrazione, che offrirà un paracadute a 5,6 milioni di lavoratori in caso di stand-by dell’attività o riduzione dell’orario nelle aziende escluse dall’alveo della Cig ordinaria o straordinaria. Sulla carta il sistema dei fondi di solidarietà esce “rafforzato” dalla riforma degli ammortizzatori sociali prevista dal Jobs act e varata nel decreto legislativo del 4 settembre scorso (in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). L’impianto resta quello disegnato dalla legge Fornero del 2012 ma viene allargato il raggio d’azione: da gennaio l’obbligo di contribuire ai fondi è infatti esteso ai datori che occupano più di 5 dipendenti e non rientrano nella cassa integrazione. Entrano così in gioco circa 150mila nuove imprese per 1,3 milioni di lavoratori, rispetto alla platea precedente, limitata alle aziende dai 16 addetti in su.

Con il nuovo meccanismo (che entrerà in vigore l’1 gennaio 2016) gli ammortizzatori sociali andranno a coprire circa 600.000 imprese e 5.600.000 lavoratori. Il sistema (che estenderà il paracadute, andando a tutelare anche le imprese che occupano più di 5 addetti ma non rientrano nella Cig) avrà un costo maggiore per i datori di lavoro, con contributi ordinari dello 0,45% (suddivisi tra datore e lavoratore) e quote addizionali fino al 4% delle retribuzioni perse
Tratto da Il Sole 24 ORE del 21/09/2015, pagina 5