Secondo il presidente della Camera della moda Carlo Capasa, in carica da pochi mesi, la settimana parte sotto i migliori auspici e potrebbe essere quella della svolta, dopo anni in cui Milano, complice la crisi economica globale, aveva patito più che in passato la concorrenza di New York e Parigi, scontando la storica difficoltà italiana di fare sistema. «Rispetto all’edizione del settembre 2014 sfilate, presentazioni in showroom ed eventi sono aumentati del 24%, passando da 137 a 170 – sottolinea Capasa –. Ma c’è molto di più: abbiamo rafforzato il parco degli sponsor e stretto importanti accordi con istituzioni private del nostro settore e non, a partire da UniCredit. Oltre a diventare official sponsor della Camera per i prossimi quattro anni, la banca darà un importante contributo per i giovani stilisti».
Rispetto al 2014, da gennaio a maggio 2015 l’export di abbigliamento femminile, pur mantenendo un trend globale positivo, è in regressione sul mercato russo (-33,4%). Per questo motivo, per ripristinare le relazioni commerciali del periodo pre-crisi, la Camera della moda ha caldeggiato un accordo tra Smi (Sistema moda Italia), Confindustria, Ice e ministero dello Sviluppo economico. Tra i mercati esteri in crescita per l’abbigliamento femminile ci sono: Hong Kong (+30,8%), Cina (+30,4%) e Stati Uniti (+27,4%).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 22/09/2015, pagina 13