«La piattaforma tecnologica dello smart manufacturing – spiega Giuseppe Padula, esperto di cloud based manufacturing presso il Dipartimento di Economia e tecnologia dell’Università della Repubblica di San Marino – rigenera i processi industriali favorendo un’utilizzazione più razionale delle risorse, e come tale coinvolge direttamente l’area dell’efficienza energetica, generando significativi risparmi e vantaggi economici per le imprese che operano con processi energy intensive».
Rendere più smart la fabbrica, in poche parole, genera impatti positivi anche sui consumi. «Come nel campo dell’automazione industriale – precisa Padula -, anche in quello dei processi energetici il ricorso alle nuove tecnologie muove le strutture produttive verso forme organizzative diverse, che non rappresentano solamente innovazioni incrementali ma organizzazioni di processo diverse rispetto alle precedenti».
Internet of things nell’impresa non solo per migliorare la produttività ma anche per ottimizzare i consumi energetici. Tra le regioni a consumare più elevati quantitativi di energia, la Lombardia che detiene il primato nell’industria con 31.901 kilowattora consumati nel 2014, nel terziario con 19.929 kWh e nel settore domestico con 10.999 kWh. I maggiori consumi nel settore agricolo si attribuiscono all’Emila Romagna con 824 kWh. All’ultimo posto nei consumi energetici, la Valle D’Aosta.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 23/09/2015, pagina 22