Avevano presentato documenti falsi per ottenere finanziamenti europei e realizzare un macchinario innovativo per la fabbricazione di cucchiaini da caffè. In seguito alle indagini della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione «Assi pigliatutto» il macchinario all’avanguardia si è però rivelato un ammasso di ferraglia arrugginita in un capannone abbandonato e i 21 truffatori sono stati smascherati. È solo un esempio di frode ai danni del bilancio comunitario tra quelli portati alla luce nel 2014. Complessivamente, tra irregolarità e operazioni fraudolente, lo scorso anno le segnalazioni sono state 763 e hanno riguardato finanziamenti per fondi strutturali, agricoltura e pesca. Il dato è in calo del 5% rispetto alle 805 segnalazioni del 2013, così come è diminuito l’importo coinvolto (-14%) pari a 98 milioni a confronto con i 113,5 milioni dell’anno precedente, in controtendenza rispetto all’Unione europea dove i casi segnalati sono aumentati del 20% e gli importi del 32 per cento.
Nella classifica europea degli importi coinvolti in frodi o irregolarità l’Italia si piazza al settimo posto, con 98.071.578 euro coinvolti. Al primo posto si trova la Spagna (quasi 408 milioni di euro coinvolti in frodi e irregolarità), seguita dalla Polonia (337,1 milioni) e dalla Repubblica Ceca (330,1 milioni). Nonostante il miglioramento dei dati sui comportamenti illeciti, nel rapporto irregolarità/frodi l’Italia è ancora leggermente al di sopra della media europea, con un 13% di frodi, contro l’11% Ue.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 05/10/2015, pagina 2