Il bonus investimenti premierà i macchinari produttivi. L’intervento sui super-ammortamenti allo studio del governo punta su alcune categorie precise, così come fatto in Francia con la legge Macron che sta ispirando i tecnici italiani del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Economia. Lo sgravio, se supererà il test finale della Ragioneria (anche alla luce delle nuove esigenze imposte dal piano Ires), non si applicherà per l’acquisto di immobili, come fabbricati e capannoni, ma dovrebbe coprire tutti i beni compresi nella divisione 28 della tabella Ateco. Si va dalle macchine di impiego generale a quelle per l’agricoltura ai macchinari per i metalli e le macchine utensili. Fino alle cosiddette macchine per impieghi speciali. In questi giorni la misura, ideata per spingere gli investimenti delle imprese, al centro anche di un’indagine appena pubblicata dal ministero dello Sviluppo, dovrebbe ricevere il via libera definitivo a meno che le esigenze di copertura del piano di riduzione dell’Ires non impongano un dietrofront in extremis.
Secondo un’indagine del ministero dello sviluppo economico svolta su un campione di 1000 Pmi “eccellenti”, la maggiore fonte di finanziamento degli investimenti per le imprese italiane è l’autofinanziamento (65,5% del campione), seguita dai debiti a medio/lungo termine (34,6%) e dai contratti di leasing (21,1%). Il 75% delle Pmi analizzate non utilizza alcuna fonte pubblica per finanziare i propri investimenti.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 08/10/2015, pagina 11