Se prendiamo un paniere fatto di vino, pasta, dolci, salumi, formaggi, olio, caffé – i più rappresentativi del segmento food & beverage, per intenderci – l’Italia è il primo esportatore al mondo. E questo è un dato di fatto. Così come è un dato di fatto che l’anno scorso, quando ancora l’Expo di Milano non poteva aver dispiegato alcun effetto volàno, il nostro export in questo segmento è cresciuto più della media mondiale: +3,24% contro +1,96%. Eppure, se guardiamo singolarmente a ciascuna delle voci di queste esportazioni alimentari, il primato italiano sbiadisce. Sul totale insomma siamo i migliori, ma sui singoli prodotti spesso c’è chi fa meglio.
Nonostante nella classifica dell’export di «food and beverage» l’Italia sia prima con 20,5 miliardi di dollari di esportazioni nel 2014, nella classifica dei singoli prodotti il nostro Paese viene spesso superato da altre nazioni europee: è il caso, ad esempio, dell’export di vini (dove il primato è francese), di quello dei formaggi (primato tedesco), dell’olio (Spagna) e dei dolci (in cui dominano i belgi).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 26/10/2015 pagina 17