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economia

Italia più competitiva dopo le riforme: raggiunto il 45esimo posto nel ranking «Doing Business 2016»

L’Italia scala 11 posizioni e raggiunge il 45° posto della classifica internazionale «Doing Business 2016» che dal 2003 prova a misurare le condizioni per fare impresa in oltre 180 Paesi. Ad aiutare la risalita del nostro Paese sono state le riforme: gli esperti della Banca mondiale sottolineano tra tutte il Jobs Act e le misure del processo telematico che migliorano un po’ l’immagine pessima che i nostri tribunali hanno all’estero. Ma questa accelerazione non cancella ancora la distanza che ci separa dagli altri grandi Paesi industrializzati. Tra i G7 l’Italia resta il paese in coda: il meglio piazzato è il Regno Unito (6° posto), seguito dagli Usa (7), dal Canada (14), dalla Germania (15) dalla Francia (27) e dal Giappone (34). In cima al ranking si conferma invece Singapore, seguita da due new entry nel podio: Nuova Zelanda e Danimarca.

L’Italia ha recuperato altre 11 posizioni nel ranking «Doing Business 2016», proseguendo in una risalita iniziata nel 2013, con il passaggio dall’87° al 73° posto. L’attuale 45esima posizione è dovuta soprattutto al miglioramento delle performance di commercio con l’estero (in cui l’Italia è passata dalla 37esima alla prima posizione in un anno), allaccio alla rete elettrica (dal 102° al 59° posto), permessi per costruire (dal 116° all’86°) e accesso al credito (dal 147° al 111° posto). Resta però ancora molto da fare per colmare il gap con la top ten della classifica, soprattutto per quanto riguarda fisco e efficacia dei contratti, due voci nelle quali l’Italia figura ancora saldamente in fondo alla classifica.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 28/10/2015, pagina 4