Non è bastato allargare il perimetro delle assunzioni agevolate, semplificare le procedure e sottolineare le possibilità di cumulo con altri incentivi, di natura economica o contributiva. A un anno e mezzo dall’avvio del programma Garanzia Giovani – che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, punta a rendere strutturale – il bonus occupazionale (una delle 11 misure previste) è stato assegnato ad appena 15.375 domande. Si tratta di un aiuto – da 1.500 a 6mila euro – diretto alle imprese per l’inserimento e la stabilizzazione dei ragazzi iscritti al programma. Finora sono stati spesi poco più di 52 milioni di euro, circa il 30% del budget assegnato alla misura (177 milioni). È vero che da esaminare c’è ancora qualche migliaio di moduli e che per le richieste c’è tempo fino al giugno 2017, ma è indubbio che non c’è stata una corsa all’incentivo. Senza contare che in due regioni – Piemonte e Valle d’Aosta – la misura non è mai partita, mentre la Campania solo a ottobre ha programmato 10,4 milioni.
Finora è stato impegnato con l’emanazione di avvisi, bandi e delibere regionali il 78% degli 1,5 miliardi circa destinati alle 11 misure del progetto Garanzia Giovani. Attualmnte le regioni più virtuose sono Liguria e Abruzzo (che hanno già impiegato il 100% dei fondi) seguite dalla Lombardia (97%). Più indietro invece Campania (64%) e Puglia (60%). Al momento gli iscritti alla Garanzia Giovani sono 742.653, tra i quali 213.847 hanno ricevuto in proposta almeno una delle misure previste dal progetto.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 09/11/2015, pagina 2