Gli dèi sono invidiosi della felicità dei mortali e per non suscitarne la punizione non si deve dire che per il settore delle moto e degli scooer la crisi è finita dopo sei anni di dolori acutissimi: bisogna invece preparare le contromisure per consolidare un settore ancora troppo esposto agli incerti di un mercato mondiale. Però i numeri e i toni espressi alla Fiera di Milano all’inaugurazione dell’Eicma, l’esposizione mondiale delle moto che chiuderà il 22 novembre, inducono all’ottimismo. Ottimismo cautissimo, beninteso, per non suscitare i gelosi numi immortali. Ecco per esempio alcune delle cifre espresse durante l’inaugurazione del salone dalla signora ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, imprenditrice tramite la Ducati Energia: se nel 2014 il valore delle vendite all’estero è stato pari a 1,5 miliardi, ricordava Guidi, nei soli primi sette mesi del 2015 il nostro export è cresciuto del 18,7% e il saldo commerciale 2014 è stato di circa 800 milioni di euro (un miliardo se si contano anche le bici). «Nella classifica mondiale per saldo attivo nell’interscambio, occupiamo la terza posizione, dopo solo Cina e Giappone», dice Guidi nel discorso inaugurale.
Da gennaio a ottobre in Italia sono ci sono state 158.776 immatricolazioni tra moto e scooter, esclusi i cinquantini. La crescita del +8,7% ha divorato la frenata dell’anno scorso. Sono tornati a piacere molto gli scooter (100.250 immatricolazioni contro le 94.735 dell’anno scorso) anche se a crescere maggiormente sono state le immatricolazioni delle moto (58.256 tra gennaio e ottobre, +14,09% sul 2014). La marca più venduta in Italia è Honda, che occupa con 3 suoi modelli (SH 150, SH 300 e SH 125) le prime tre posizioni della top 15 vendite in Italia.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 18/11/2015, pagina 11