«Spesso quando si acquista per sé un prodotto di lusso si compra qualcosa anche per un amico, un famigliare, un conoscente. È un meccanismo psicologico che allevia il senso di colpa, quasi sempre presente, in varia misura, quando ci concediamo acquisti di alta gamma. Il gifting è quindi un “doppio”motore del mercato del lusso». Claudia D’Arpizio, director di Bain&Company per l’area Luxury, introduce così la ricerca condotta sul segmento della regalistica, un fenomeno trasversale a geografie, gender ed età. E che vale 90 miliardi, pari al 40% del totale del mercato del lusso, stimato dal Monitor di Bain&Company e Fondazione Altagamma in 224 miliardi di euro a livello globale (si veda anche Il Sole 24 Ore del 30 ottobre).
Il «gifting» vale circa 90 miliardi e ha un giro d’affari pari al 40% del mercato del lusso personale. Quello che colpisce maggiormente è il fatto che il fenomeno del gifting di lusso sia “trasversale” e risulti più o meno equamente diffuso tra uomini e donne, Paesi e culture diverse e addirittura fasce d’età. Da notare, poi, l’evidente monopolio dei cosiddetti “mega brand” (i marchi universalmente riconosciuti) scelti dal 55% degli acquirenti nel momento in cui fanno un regalo, ma da solo il 15% di coloro che acquistano prodotti per se stessi.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 20/11/2015, pagina 21
