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economia

Industria, l’istat rileva un calo tendenziale dello 0,9%. Diminuiscono ordinativi e fatturato

L’auto corre ma non basta. La frenata dell’economia mondiale inizia ad impattare in modo evidente sull’industria nazionale, i cui ricavi a settembre cedono terreno soprattutto nella componente estera. In termini mensili destagionalizzati il calo dell’indice Istat è dello 0,1%, su base annua dello 0,9%, frutto di un arretramento di mezzo punto in Italia e di una flessione più marcata (-1,4%) oltreconfine. Per le vendite generate dai mercati internazionali si tratta del secondo arretramento consecutivo, non a caso verificatosi in coincidenza dei pesanti segnali di rallentamento manifestati dall’economia cinese, a cui si aggiungono crescenti debolezze, per motivi diversi, in Russia, Brasile, Africa Settentrionale e Medio Oriente. Una frenata, quella visibile sui mercati extra-Ue, presente anche nel mese di ottobre, con un export in calo del 4,5% soprattutto per “colpa” di Russia e Brasile, due paesi che in soli dieci mesi hanno sottratto dalle casse delle aziende oltre 2,5 miliardi di euro in termini di minori commesse.

Il calo dello 0,9% registrato dall’indice Istat è legato soprattutto alla crisi dei ricavi dell’energia (-18,6%), solo parzialmente controbilanciata dai buoni risultati di “beni durevoli” (+5,7%) e “beni strumentali” (+4,7%). Da notare la crescita del settore “mezzi di trasporto” (+18,4% di fatturato e +26,4% di ordinativi) che però non è sufficiente a portare in positivo gli indici generali (che segnano rispettivamente -0,9% e -0,8%).

Tratto da Il Sole 24 ORe del 26/11/2015, pagina 15