La parola “ripresa” ancora non c’è. A conferma del fatto che molti sono ancora i rischi nella convalescenza che sta affrontando l’immobiliare, grande malato negli ultimi anni. Ma l’Osservatorio Nomisma, presentato ieri a Milano in collaborazione con Intesa Sanpaolo Private Banking, conferma i segnali positivi che si susseguono da ormai più di un anno, dal ritorno al segno più per le compravendite – non senza momenti di incertezza, su tutti il saldo negativo registrato a inizio anno dall’Agenzia delle Entrate – all’aumento delle erogazioni di mutui (vedi articolo a lato), passando per un rallentamento del trend negativo dei prezzi. Ecco allora che gli acquisti dovrebbero crescere per il secondo anno consecutivo. In attesa dei dati ufficiali sul terzo trimestre che saranno diffusi la prossima settimana – e che stando alle indiscrezioni dovrebbero essere largamente positivi, seppur riferiti a un periodo povero di transazioni come l’estate – il saldo 2015 viene stimato al 6% contro il 3,5% del 2014, per un totale che dovrebbe superare i 442mila scambi.
Il mercato immobiliare più importante è ancora quello di Roma con 26.445 scambi (-2,5% rispetto al 2014), seguito da Milano, che con il +5,5% nel 2015 dovrebbe arrivare a quota 16.781 compravendite in un anno. Crescono a doppia cifra i mercati di Palermo (+11,3%), Padova (+13,1%) e Bari (+17,4%). Ancora in calo, invece, i prezzi al metro quadro in tutte le principali città italiane: si va dal -4,0% di Bari al -1,6% di Venezia.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 26/11/2015, pagina 27