La definizione è del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che, presentando mercoledì al Comitato permanente del turismo i risultati in termini di visitatori e incassi dei siti espositivi e archeologici nel 2015, ha definito quello che si è appena concluso «l’anno d’oro dei musei italiani».
E in effetti, fatta salva una flessione nel 2012, è dal 2009 che i centri espositivi gestiti direttamente dal Mibact fanno registrare incrementi sia in termini di ingressi che di biglietti staccati. Più in generale, nel giro di vent’anni si è passati da un pubblico di 25 milioni di persone che generava introiti per poco meno di 53 milioni di euro, ai 43 milioni di visitatori e soprattutto ai 154 milioni di incassi registrati nel 2015. Una crescita «significativa», l’ha definita il ministro, anche su base annua. Rispetto al 2014, ha spiegato, «le visite sono cresciute del 6%, gli incassi del 14%, gli ingressi gratuiti del 4%».
A livello regionale sono i musei del Lazio quelli che hanno attirato il maggior numero di visitatori: oltre 19 milioni, pari al 45,9% del totale. Proporzione di poco più bassa se si guarda agli incassi. Centri archeologici e spazi espositivi laziali hanno incassato 62 milioni di euro, il 40% della somma totale introitata. Questo perché il Pantheon, “campione assoluto” di ingressi con quasi 7,5 milioni di persone che nel corso del 2015 ne hanno ammirato la cupola, è ad accesso gratuito.
Guardando gli incassi, è sempre a Roma il primo in classifica. Si tratta del circuito archeologico che comprende il Colosseo, il Foro Romano e il Palatino, che ha generato introiti per oltre 44 milioni di euro. Seguono gli scavi di Pompei con incassi per 23 milioni e gli Uffizi di Firenze, dove la biglietteria ha generato ricavi per poco meno di 12 milioni di euro. Da notare che 173 dei 398 siti espositivi che fanno riferimento al Mibact sono ad ingresso gratuito. E che tra quelli a pagamento ben 128 hanno staccato biglietti per una somma inferiore ai 50mila euro. Sì, perché oltre alle realtà più celebri nelle principali città italiane, il ministero dei Beni culturali gestisce una serie di piccoli spazi espositivi sparsi su tutto il territorio. Ecco nell’infografica tutti i dettagli:
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