200 miliardi e 938 milioni, è l’ammontare lordo degli Npl
88 miliardi e 835 milioni, è l’importo dei Npl al valore di realizzo
160 miliardi, è il totale detenuto dalle aziende di credito in garanzie reali a fronte dei loro Npl
Il nostro è un sistema economico bancocentrico, un sistema che si è aggravato da una lunga e dura recessione, ancora più forte di quella degli anni Trenta. La crisi ha prodotto al dicembre 2015 un ammontare di crediti deteriorati (Npl) pari a 200 miliardi e 938 milioni lordi che diventano però 88 miliardi e 835 milioni al netto degli accantonamenti a copertura fatti in questi anni dalle aziende di credito (le quali a fronte agli Npl posseggono garanzie reali per 160 miliardi).
Per ovviare a questa situazione il governo ha creato la Gacs (lo schema di garanzia di stato a pagamento per le sofferenze cartolarizzate), ricevendo anche il benestare dell’Unione europea. Questo schema non comporta aiuti di stato e dovrebbe avere nei primi tre anni un prezzo di circa 90 punti base mentre il valore di cessione dei crediti è rimesso al negoziato tra le parti. Lo smaltimento prevede che una società acquisti dalla banca gli Npl raggruppandoli e vendendoli poi a investitori con titoli relativi alle società cartolarizzate che detiene a vari livelli di rischio: junior (quelli con rischio più alto), mezzanine (rischio medio) e Senior (rischio basso).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 11/02/2016, pagina 8