In un paper del 2010, l’economista Jones, sulla Review of Economics and Statistics, presentava, sulla base di un dataset da lui costruito con i dati dei Premi Nobel assegnati, nelle varie discipline, durante il 20° secolo, alcune evidenze su quella che potremmo definire l’età ideale del genio.
A che età, infatti, i geni diventano tali? C’è un’età ottima dell’innovazione e del cambiamento? L’economista, con tutti i caveat di una raccolta dati che presenta molte criticità (pur considerando il riconoscimento del Nobel come un dato oggettivo, chi sa esattamente a che anno il premiato ha effettivamente iniziato a occuparsi del tema che poi lo porta a venire scelto nel gotha della scienza?), giungeva alla conclusione che l’età giusta per il colpo di genio è collocata, dantescamente parlando, più o meno nel mezzo del cammin di nostra vita (insomma, tra i 34 e i 37 anni).
Noi abbiamo replicato l’analisi, allargando il dataset nei secoli (spingendoci fino al sedicesimo) e nelle discipline, individuando più di 1600 innovatori che, nel loro campo, hanno contribuito con un lampo di genio: si tratta di artisti, scrittori, scienziati (fisici, astronomi e biologi), matematici, economisti, filosofi e imprenditori.
Distribuzione del talento per età: tutte le categorie
Età media del talento per categorie
Età media del talento per categorie
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Nell’infografica, la distribuzione in fig. 1 mostra che, anche nel nostro caso, l’età media del talento, considerando tutte le categorie, si attesta tra i 30 e i 35 anni.
Sono parecchio interessanti, invece, il secondo e il terzo grafico.
Essi mostrano, da un lato, come i politici siano, tra tutte le categorie, gli innovatori con un’età media più elevata: non stupisce, invero. La logorante lotta per il potere è questione di esperienza e pelo sullo stomaco più che di estro spensierato.
In generale, come emerge chiaramente da fig.3, gli scienziati duri e gli artisti sono i più giovani: la creatività pura, che si esprima su una tavola di Raffaello o con le equazioni della relatività generale, sembra sprigionarsi più facilmente in età giovanile.
Economisti, filosofi e, appunto, leader politici, invece, sono i più vecchi nel contribuire con la loro innovazione al cambiamento: sono tutte discipline, infatti, che richiedono interazione e conoscenza profonda del mondo e delle sue dinamiche sociali12.
Come diceva un bravo filosofo?
Se gioventù sapesse; se vecchiaia potesse…