400mila, sono i giovani, diplomati e laureati, che risultano sovraqualificati per il proprio lavoro
28%, è la percentuale di laureati aventi una formazione superiore rispetto a quella richiesta dal proprio lavoro
43,6%, è la quota di giovani sovraqualificati con laurea in discipline umanistiche
In Italia esiste un divario importante tra formazione (scolastica o universitaria) e mondo del lavoro. Secondo i dati elaborati da Datagiovani, sono sempre più diffusi i casi di “overeducation” (titolo di studio più elevato rispetto a quello richiesto dal lavoro che si svolge) e “mismatching” (formazione non congrua al lavoro svolto).
L’overeducation ha un’incidenza del 17% tra i diplomati e del 28% tra i laureati, per un totale di 400mila giovani. Il tasso di sovraistruzione è aumentato tra i diplomati al Nord del 5,6% e tra i laureati al Sud di oltre l’8%. Gli ambiti di studio in cui c’è più sovraqualificazione sono: ingegneria e architettura (13,5%), scienze sociali (38,2%), discipline umanistiche (43,6%). Il mismatching, invece, è un fenomeno che tra gli umanisti incide per il 52%, tra i laureati in scienze sociali si quantifica con il 37% e tra ingegneri e architetti sfiora il 25%. Dati che restituiscono l’immagine di un mondo scolastico che non collima con la realtà del lavoro, di un Paese incapace di collocare adeguatamente la propria forza lavoro.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 21/03/2016, pagina 6