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economia

La Germania cambia modello, il Pil cresce dell’1,7% ma cala l’export


1,7%, è l’aumento del Pil tedesco stimato nel 2016
-4,2%, è il calo dell’esportazioni tedesche verso la Cina nel 2015
43 milioni, sono gli occupati tedeschi nel 2016, massimo livello dalla riunificazione
Il mercato tedesco cambia rotta avviandosi ad un riequilibrio tra export e domanda interna. Ad affermarlo è anche il report-Paese di Coface che ribadisce come l’economia tedesca che prima era basata sull’export ora lo vede progressivamente diminuire (nonostante il calo dell’esportazioni quest’anno il Pil del Paese ha una crescita stimata dell’1,7%).
Ma perché l’export tedesco è calato? Le cause principali sono di natura geopolitica ed economica: quei Paesi in cui la Germania esportava hanno visto negli ultimi anni conflitti politici (Russia e Medio Oriente), debolezze strutturali (Brasile in primis) e il crollo dei prezzi delle commodities. Per esempio, solo dal 2015 (anno infausto per la Cina) le esportazioni tedesche verso il gigante asiatico hanno subito un arresto del 4,7%, mentre tra il 2001 e il 2014 erano cresciute in media del 16%.
I tedeschi hanno però due forme di ammortizzatori per controbilanciare il calo dell’esportazioni, soprattutto quelle verso la Cina. Uno esterno, legato all’aumento dell’export negli Stati Uniti (+18,7%) e Regno Unito (+13,8%) e l’altro interno, legato all’aumento della spesa delle famiglie e all’alto livello d’occupazione (43 milioni gli occupati).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 22/03/2016, pagina 18