6, sono i referendum falliti negli ultimi 20 anni a causa del mancato quorum
23.452.578, sono gli elettori che dovrebbero recarsi alle urne perché si raggiunga il quorum al referendum sulle trivelle
800.000, sono le firme necessarie da raggiungere con la nuova tipologia di referendum, che abbasserà il quorum alla metà più uno degli elettori che si sono recati alle urne nelle ultime elezioni
La condizione per cui il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare sia valido, è che vadano a votare 23.452.578 elettori, un quorum abbastanza elevato. Secondo la legge, se durante un referendum non si raggiunge il numero minimo di elettori, il referendum stesso decade. È su questo meccanismo che puntano gli oppositori al referendum, trasformando così l’astensionismo in una strategia di vittoria.
Questa strategia è stata inaugurata con successo dai cacciatori italiani nel 1990, quando era stato presentato un referendum per la disciplina della caccia. Dal 1997 in poi l’astensionismo ha portato al fallimento di 6 referendum su 7; eccezione fatta per il referendum sull’acqua e sulla produzione nucleare del 2011.
Questa condizione potrebbe però cambiare una volta introdotta la nuova forma di referendum contenuta nella riforma costituzionale promossa dal Governo Renzi, che vede una raccolta di 800.000 firme, anziché le 500.000 attuali, e abbassa il quorum alla metà più uno dei votanti delle ultime elezioni.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 15/04/2016, pagina 26