7 miliardi di euro, è la cifra destinata agli investimenti infrastrutturali nel sud d’Italia per il 2016
+0,8%, è l’aumento potenziale del Pil del Sud nel caso in cui i 7 miliardi di fondi venissero spesi in opere pubbliche
+0,3%, è l’incremento del Pil nazionale stimato nel caso in cui vengano attuati investimenti per opere pubbliche nel sud del Paese
La Legge di Stabilità 2016 ha attivato la c.d. “clausola di flessibilità”, contrattata in sede europea, per investimenti pubblici (pari allo 0,3% del Pil, cioè 5,15 miliardi). Questi soldi dovrebbero essere utilizzati per finanziare progetti d’investimento cofinanziati dall’Unione europea: soprattutto opere infrastrutturali. Queste ultime, hanno infatti subito dal 2014 un calo nella spesa di quasi il 50% al sud e di poco meno del 40% nel resto del Paese.
Per recuperare questo pesante calo di opere pubbliche, ai 5,15 miliardi verranno aggiunti altri fondi nazionali per un totale di 11,3 miliardi per il 2016. Di questi, il mezzogiorno dovrebbe riceverne circa 7: se questi fondi venissero realmente utilizzati per creare infrastrutture nel Sud, secondo delle valutazioni di Svimez, il Pil dell’area aumenterebbe dello 0,8% e l’impatto positivo si estenderebbe su tutta l’Italia aumentando il Pil nazionale dello 0,3%.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 12/05/2016, pagina 28