Avanti adagio, soprattutto grazie al mercato interno. I ricavi dell’industria nazionale cresceranno nel 2016 del 2,1% (valori costanti) per poi rallentare lievemente negli anni successivi. Un progresso, visibile nel rapporto-analisi dei settori industriali di IntesaSanpaolo e Prometeia, che si riduce ad appena lo 0,9% in valori correnti, poco più di 7 miliardi di euro, per effetto della deflazione in atto, con i prezzi alla produzione giù di oltre un punto. Scenario di moderato ottimismo – osserva il chief economist di Intesa SanPaolo Gregorio De Felice – determinato da una prevalenza dei fattori di stimolo rispetto alle zone d’ombra e di rischio esistenti. Il punto chiave è la ripresa del reddito disponibile delle famiglie italiane dopo una discesa dell’11,2% dal 2008 al 2014. Risalita ancora timida (+0,8% lo scorso anno, +1,3% nel 2016) che tuttavia è in grado di riattivare il ciclo dei consumi, non frenati ancora dal trend di discesa dei prezzi, con la fase di deflazione percepita al momento come temporanea.
Articolo a pagina 13 del Sole 24 Ore del 17/05/2016