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cronaca

La qualità della vita delle mamme. Ecco il Mother Index regionale.

 
Spesso la maternità viene definita come un dono o una benedizione, scorrendo i dati delle nascite la definizione più azzeccata però sembra essere quella del “lusso”, visto che nascono sempre meno bambini. Molto, nella scelta tra l’una e l’altra definizione, dipende da dove il nuovo nato verrà al mondo: fare figli in Calabria significa iniziare una lotta contro un sistema disincentivante alle nuove nascite, farli in Trentino Alto Adige è tutta un’altra storia. In mezzo ci sono venti sfumature di quello che abbiamo definito “Mother Index” regionale. Prendendo spunto dal noto indice pubblicato annualmente da Save the Children riguardo alla maternità nei Paesi in via di sviluppo, abbiamo identificato sette fattori di calcolo per un indice italiano rilevati annualmente dall’Istat e abbiamo composto un ranking delle regioni per ciascuno di essi, una media nazionale e un ranking complessivo regionale. Si tratta di: spesa sanitaria delle famiglie, tasso di mortalità infantile, servizi al bambino, abbandono scolastico, reddito familiare, disoccupazione femminile e rischio percepito di criminalità.
 
Quello che emerge è un’Italia come sempre molto disomogenea, divisa principalmente tra nord e sud, con picchi di eccellenza sparsi sul territorio spesso accompagnati a pessime prestazioni in altri fattori. Il dato complessivo premia Trentino Alto Adige, Toscana e Lombardia con la cima della classifica, regioni cioè in cui l’esperienza della maternità non è un calvario, e piazza agli ultimi posti Campania, Sicilia e Calabria. Scorrendo però le classifiche fattore per fattore il panorama cambia e di molto.
 
Se si guarda alla spesa sanitaria delle famiglie, il Lazio scala la classifica dal decimo al primo posto, e il Friuli Venezia Giulia precipita dal settimo al ventesimo. Le Marche, già al quarto posto, diventano prime quando si tratta di tasso di mortalità infantile. L’Emilia Romagna è prima nell’offerta di strutture per l’infanzia, mentre il Veneto mostra il più basso tasso di abbandono scolastico, lo stesso dato che vede il Molise piazzato al settimo posto nonostante il reddito delle famiglie molisane sia il più basso d’Italia. La disoccupazione femminile è un fenomeno totalmente del sud, ma poi la Basilicata, che nel ranking complessivo è al 14 posto, diventa prima quando si parla di sicurezza e di rischio di criminalità percepito dalle famiglie. Lo stesso dato, forse inaspettatamente, piazza il Lazio all’ultimo posto.
 
 


 
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Per notizie e informazioni sulle donne Alley oop, il blog, ideato e curato da Monica D’Ascenzo, ospita contributi di giornalisti del gruppo Sole 24 Ore e di autori indipendenti.