L’equazione innovazione-crescita come fosse il mantra dell’economia reale all’uscita della doppia crisi. Non è solo il Governatore con le sue considerazioni finali a offrire questa chiave di lettura, ma una rete estesa di statistiche, proiezioni e confronti.
10%, secondo l’indagine Invind, nel 2015 la crescita del fatturato è stata più elevata per le imprese, circa il 10 per cento, che utilizzano nuove tecnologie come la robotica avanzata e l’intelligenza artificiale, anche nei comparti più tradizionali. Gli investimenti ripartono e la spinta arriva da un tessuto di imprese vitale e con tassi di innovazione in crescita.
8,6 miliardi l’anno, secondo Fondazione Nord Est e Prometeia, un’applicazione diffusa di tecnologie quali la robotica avanzata, l’internet of things e la stampa 3D può attivare produzione aggiuntiva per un valore di 8,6 miliardi l’anno, con effetti espansivi sull’occupazione stimabili in 39mila unità su base annua.
73,2%, la correlazione tra crescita di impresa e innovazione tecnologica, soprattutto quella già proiettata verso la formula 4.0, trova un’altra conferma nel microcosmo delle startup innovative (ad oggi 5.771). Banca d’Italia stima che presentino un tasso di investimento più alto di oltre dieci punti percentuali rispetto alla media delle imprese e, secondo un’indagine di Intesa Sanpaolo, tra il 2012 e il 2014 questa platea di aziende ha aumentato il fatturato del 73,1% e il patrimonio netto del 46% a fronte rispettivamente del -1,9% e del 7,2% del totale.
Articolo a pagina 6 del Sole 24 Ore del 2 giugno 2016