Davanti ai cambiamenti costanti del mondo economico, l’Antitrust deve ampliare il proprio raggio d’azione e sottoporre a vigilanza ambiti prima poco considerati, come la new economy e il mondo digitale.
Internet può essere, infatti, una cassa di risonanza per la democrazia ma, in quanto dimensione sconfinata, può essere terreno fertile per monopoli nuovi, a discapito della concorrenza e delle pari condizioni per gli operatori economici.
Nel 2015, solo nell’ambito dell’e-commerce, l’Antitrust ha avviato 14 procedimenti di cui 11 si sono conclusi con l’erogazione di una sanzione.
Altri ambiti su cui si dovrà concentrare l’attenzione dell’Autorità sono quello della banda ultra larga, facendo in modo che le bollette degli utenti non crescano troppo a fronte dell’aumento degli investimenti degli operatori, e quello della sharing economy, mirando alla tutela dei servizi innovativi per ampliare l’offerta.
Da gennaio 2015 a oggi, l’Antitrust ha applicato sanzioni per 433 milioni di euro, di cui 71 milioni per la tutela dei consumatori. Tra gennaio 2014 e giugno 2015 le sanzioni erano pari a 266 milioni, di cui 30 milioni per la tutela dei consumatori, con un incremento dunque del 63% e del 137%.