43,9 miliardi il gettito sugli immobili nel 2015
3,57 miliardi lo sconto sull’abitazione principale
2,4% del Pil la pressione fiscale
Le esenzioni sulle prime case non di lusso e le altre agevolazioni introdotte dalla legge di Stabilità riporteranno la pressione fiscale sul mattone ai livelli del 2013.
Nel 2015 è stato raggiunto un record: le imposte sugli immobili sono state di 43,9 miliardi di gettito complessivo. La pressione fiscale sul mattone dovrebbe tornare ai livelli del 2013 con un peso pari a 2,4%; il gettito in valore assoluto sarà, però, più alto di quasi 2 miliardi. Perché?
In primo luogo, dal 2012 al 2015 le aliquote Imu sono aumentate costantemente fino allo stop imposto dall’ultima legge di Stabilità; in secondo luogo non va dimenticato l’arrivo della Tasi nel 2014, che si paga sugli immobili che non costituiscono “prima casa”, in circa metà dei Comuni.
Bisogna tenere conto anche di altre variabili: confrontando il 2013 e il 2016 va conteggiata la deducibilità del 20% dell’Imu pagata dalle imprese, il ritorno ai vecchi criteri di tassazione dei terreni agricoli e altre misure previste dalla legge di Stabilità. Per avere un’idea di come si concluderà il 2016, bisogna tenere conto anche del trend delle compravendite e dell’andamento della cedolare secca sugli affitti.
Nota positiva l’eliminazione delle imposte sull’abitazione principale che coinvolge 19,8 milioni di immobili e vale 3,7 miliardi di euro.
Negli ultimi anni, grazie al mattone, lo Stato ha avuto degli introiti sicuri e crescenti; si pensi che, solo nel 2015, il gettito è arrivato a coprire il 5,3% delle entrate tributarie dello Stato e il 58,5% di quelle dei Comuni.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 27/06/2016, pagina 11