Analizzando il panorama bancario tedesco risultano due i problemi maggiori: l’influenza non commerciale sul processo decisionale e la scarsa trasparenza.
È in corso la ristrutturazione delle Landesbanken (banche controllate dai Governi regionali), ma è difficile limitare le influenze non commerciali in questo processo; questo significa che il peso della politica è consistente.
I settori in cui le banche tedesche sono molto esposti, come quello marittimo, saranno oggetto di attento controllo da parte delle autorità di vigilanza nei prossimi mesi, proprio a causa della scarsa trasparenza. Da circa un anno e mezzo, le banche tedesche sono sotto la supervisione unica europea, a causa della scarsità di dati messi a disposizione della vigilanza da parte delle banche stesse. Molte di queste, poi, non si sono ancora adeguate agli standard contabili internazionali.
Tra gli altri problemi, si annoverano anche quello dello della scarsa redditività e del sistema creditizio.
Le banche tedesche, nonostante abbiano ricevuto le iniezioni di denaro pubblico più alte di tutta l’Eurozona, hanno un problema di bassa redditività, in quanto i tassi di interesse sono molto bassi. Ad esempio, come riportato dal rapporto di Fmi, il sistema bancario tedesco ha un modello di business tradizionale che dipende molto dai margini di interesse e, se questi sono ai minimi, è scontato quale sia il problema. Un’altra fonte di vulnerabilità è l’alto tasso di interconnessione nel sistema finanziario in Germania; la struttura dei costi è molto alta nei confronti internazionali e diverse banche hanno il cost-income molto alto, oltre il 70/80%.
Rispetto al 2011, anno in cui è stata effettuata l’analisi per l’ultima volta, vi è un peggioramento nelle condizioni monetarie e finanziarie e nell’aumento dell’appetito per il rischio.
Questi problemi si traspongono anche nelle assicurazioni. I prodotti più venduti sono le polizze vita a rendimento garantito (rendimenti intorno al 3-4%), il quale risulta non sostenibile per la situazione attuale dei tassi di interesse troppo bassi.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 30/06/2016, pagina 2