Dopo l’esito del referendum inglese, la Bank of England ha messo a disposizione al mondo del credito 250 miliardi. Ora, bisogna far fronte alle incertezze di lungo periodo, quelle che si presenteranno durante il processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.
Il governatore della BoE, Mark Carney, ha rassicurato imprese e famiglie sulla situazione economica del Paese, ma non ha ottenuto il risultato sperato.
La sterlina ha perso, infatti oltre l’1% nei confronti dell’euro. Se il 20 giugno 2016, tre giorni prima del referendum, una sterlina valeva 1,2987euro, a oggi ne vale 1,1967. Stesso discorso per il dollaro: al 20 giugno 2016, una sterlina equivaleva a 1,4694 dollari mentre, a oggi, ne vale 1,3232.
Tutto questo è affiancato da un possibile taglio dei tassi di interesse e da nuove forme di allentamento. La prospettiva di un’ulteriore taglio ai tassi, che sono allo 0,5%, ha creato una contrazione inevitabile della moneta inglese.