Salari collegati ai risultati d’impresa. Buste paga più pesanti se legate alla produttività aziendale. Forme di automatismo negli incrementi retributivi da superare, profili professionali da rivedere, maggior peso alla formazione.
Queste proposte raccolgono il consenso della maggioranza dei lavoratori metalmeccanici, secondo la ricerca Monitor sul lavoro realizzata da Community Media Research, promossa da Federmeccanica che ha coinvolto lavoratori e imprenditori.
Il profilo prevalente dei dipendenti del settore è caratterizzato da maschi (68,6%), più adulti della media dei lavoratori (il 36% ha tra 35 e 49 anni contro il 29% degli altri settori), che operano in imprese in prevalenza di piccole dimensioni (37,3% ha tra 10 e 49 addetti), con elevata specializzazione (61,7%). Tra gli aspetti che le “tute blu” considerano migliorati figurano le condizioni ambientali e di sicurezza (41,7%), la realizzazione sul lavoro (37,9%) e le possibilità di crescita professionale (37,3%). Tra i fattori peggiorati il carico di lavoro (36,9%) e lo stress mentale (41,8%). L’indicatore di sintesi delle condizioni di lavoro (Barometro del lavoro) evidenzia che per il 35,6% degli occupati del comparto le condizioni di lavoro sono migliorate, per il 46,1% sono rimaste uguali, per il 18,3% peggiorate.