L’Istat ha confermato la tendenza in atto da inizio anno, cioè il rallentamento del ritmo di crescita nel breve termine. Il clima di fiducia delle famiglie è peggiorato e ad aprile le vendite al dettaglio hanno registrato una variazione nulla.
Per quanto riguarda l’occupazione, invece, vi sono dei segnali positivi. A maggio, per il terzo mese consecutivo, è stato registrato un miglioramento dell’occupazione, +0,1% su aprile (pari a +21mila occupati). I nuovi posti di lavoro sono per lo più dipendenti, mentre per gli autonomi continua la contrazione dovuta a una serie di controlli per le false collaborazioni e partita Iva.
Sul fronte delle imprese, ad aprile l’attività produttiva nell’industria al netto delle costruzioni ha registrato un incremento congiunturale dello 0,5%, trainato dai beni intermedi e di consumo, rispettivamente, +2,2% e +1,1% rispetto a marzo. Risultati negativi, invece, per i beni di investimento (-0,1%) e un calo più consistente per l’energia (-1,5%).
A livello internazionale l’economia statunitense è in frenata e il rallentamento delle economie emergenti continua a condizionare i flussi del commercio mondiale.
La zona euro ha chiuso il primo trimestre con una crescita congiunturale dello 0,6%.
A ridosso di ferragosto si sapranno le stime vere e proprie per l’Italia, ma è certo che l’indicatore composito dell’economia italiana punta verso il basso, pur mantenendosi sopra alla soglia zero.