Astensionismo anche in beneficenza: nonostante non costi assolutamente nulla ai contribuenti, la scelta di destinare l’8 per mille alle confessioni religiose continua a non interessare la maggioranza degli italiani. Sui redditi 2012 (ultimo anno a subire la ripartizione in base alla dichiarazioni 2013) solo il 45,44% ha scelto, mentre il 54,14 non ha espresso alcuna opzione (destinandoli così a tutti, in base alle proporzioni delle scelte effettuate).
Nell’Info Data gli importi espressi in euro. * Per lo Stato, gli importi riportati in tabella sono quelli potenzialmente attribuibili in base alle scelte dei contribuenti, vale a dire al lordo delle riduzioni previste dalla normativa.
A fare la parte del leone è come sempre la Chesa Cattolica con l’80%delle scelte, effettuata da ben 15,2 milioni di persone e con un importo di un miliardo e 19 milioni di euro (tra anticipo e conguaglio) per il Vaticano. Tendenza stabile, con l’82,24% delle scelte a favore nel 2010, 80,22% nel 2011 e 80,91% nel 2012. Quindi questi dati non sembrano indicare un “effetto Papa Francesco” sulla simpatia economica degli italiani per la Chiesa cattolica, , dato che Francesco è salito al soglio nel marzo 2013 (in tempo per le dichiarazioni di quell’anno sui redditi 2012). Leggi l’articolo sul .com