Il piano di salvataggio di Mps si concluderà questo venerdì. Mps si prepara a vendere ad Atlante 9.6 miliardi di euro di sofferenze nette e a dare il via a un aumento di capitale da cinque miliardi, proprio per alleggerire la banca dall’enorme somma che costituisce le sofferenze.
9,6 miliardi di euro è la cifra massina che potrebbe essere rivista, anche al ribasso, qualora il prezzo finale di cessione degli Npl permettesse di ridurre le perdite. Le sofferenze di Mps sono composte da tre fattori quali: 1,5 miliardi di euro di sofferenze non garantite (15,4%, 1,8 miliardi di sofferenze garantite da garanzie personali (18,4%) e 6,4 miliardi di sofferenze garantite da immobili (66,2%).
L’aumento di capitali, poi, dovrebbe essere effettuato interamente con capitali privati, senza alcun supporto pubblico. Il piano di Mps, di fatto, è tracciato.
Tramite un veicolo ad hoc (Spv), la banca cartolarizzerà 10 miliardi di sofferenze nette: la tranche più rischiosa sarà acquistata da Atlante II, in cui confluiranno 1,7 miliardi di euro della precedente sottoscrizione a cui si aggiungono 500 milioni di Cdp/Sga e altrettanti alle Casse di Previdenza. Altre risorse sono in arrivo anche da Intesa e UniCredit che, insieme, dovrebbero mettere circa 300 milioni. La tranche senior dovrebbe essere coperta da un prestito ponte di circa sei miliardi emesso da Jp Morgan.