Lo sappiamo. Le Asl sono la parte di spesa preponderante, che va da oltre un terzo del Piemonte al 18% del Lazio. Va meglio in Basilicata e Piemonte, peggio in Liguria ed Emilia Romagna. Il Veneto spicca per il trasferimento alle famiglie, l’Abruzzo per le imprese private e Puglia per quelle pubbliche. Quanto alle spese per il personale il Molise è al top mentre la Lombardia al minimo. Per trasferimenti alle famiglie la Liguria è al primo posto, ultima è la Campania. Nei servizi agli organi istituzionali la Basilicata stacca tutti al primo posto, mentre ultima è il Lazio. Infine, le spese per interessi, mutui e prestiti sono eccezionalmente alte nel Lazio, assorbendo ben l’8,8% del bilancio (lo 0,37 in Lombardia).
Per questa Info Data abbiamo riaggregato per destinatario delle spese le voci del bilancio delle regioni e poi classificate.
In vista del referendum, consultivo… Queste dati potrebbero tornarci molto utili in ottobre, quando ci accingeremo a votare il referendum consultivo sulla riforma della seconda parte della Costituzione. Il Governo, come noto, ha infatti modificato il titolo V riportando una serie di materie di competenza regionale allo Stato. Il peso della spesa corrente destinato alla sanità (e dunque alle Asl) diventerà ancor più forte negli anni a venire, con la conseguenza che sempre di più una buona amministrazione sanitaria determinerà buoni equilibri sui saldi complessivi delle regioni. Per quelle virtuose in particolare, visto che per le altre (leggi il Lazio per esempio) gli oneri per interessi legati ai debiti cumulati resteranno come una palla al piede che sottrae energie e risorse per investimenti e spese socialmente più utili. Un altro punto di vista interessante da cui leggere queste tavole della spesa regionalizzata coincide con la nuova legge di bilancio, che rafforza il concorso delle regioni al raggiungimento dell’equilibrio contabile annuo. Come si deve leggere quel livello di spesa corrente in quest’ottica? Semplice, più è rigida e meno spazi di manovra da agli amministratori regionali. E la spesa sanitaria (anche nella regione più virtuosa) è trascinata da dinamiche demografiche, prima ancora che economiche, che la rendono particolarmente difficile da aggredire.
In questa Info Data si possono apprezzare gli aggregati di bilancio a confronto tra Regioni.