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tecnologia

Le lingue più parlate? Cinese tra gli umani e Java tra le macchine

Il cinese nel mondo reale, Java in quello virtuale. Sono queste le lingue più parlate nel mondo: ben 1 miliardo e 300 milioni le persone che comunicano tra loro utilizzando una variante del mandarino, mentre oltre il 19% delle pagine Web è stata scritta utilizzando il codice ideato nel 1995 da James Gosling.
 
Intanto le lingue umane. Che la più diffusa fosse quella parlata nel Paese più popoloso del mondo certamente non stupisce. Sono però 35 gli Stati nei quali il cinese è considerato la prima lingua. A dirlo è Ethnologue, progetto che dal 1951 si occupa di catalogare i linguaggi parlati dagli esseri umani. Sul proprio sito questa piattaforma censisce 23 idiomi che vengono utilizzate come prima lingua da almeno 50 milioni di persone.
 
Al secondo posto della classifica non c’è l’inglese, come si potrebbe ipotizzare, ma lo spagnolo, che viene impiegato per le comunicazioni quotidiane da 427 milioni di persone. Segue la lingua di Sua Maestà, parlata da 339 milioni di individui, l’arabo, utilizzato da 267 milioni di persone, e l’hindi, impiegato correntemente da 260 milioni di indiani. È interessante notare come siano quattro le lingue originarie dell’India che rientrano in queste classifica. Detto dell’hindi ecco il telugu, parlato da 74,2 milioni di persone, il marathi, utilizzato da 71,8 milioni di individui, e il tamil, principale via di comunicazione per 67,8 milioni di indiani. E l’italiano? Sta al 21simo posto della classifica e viene impiegato come prima lingua da 63,4 milioni di persone, sette in più di quante ne vivano effettivamente in Italia.
 
Ethnologue mostra anche quante lingue vengono parlate all’interno di ogni singolo Paese. E la nazione più poliglotta è la Papua Nuova Guinea, dove vengono utilizzati ben 840 idiomi, tutti peraltro di origine locale. Poi ci sono la vicina Indonesia con 709 lingue, la Nigeria con 527, l’India con 453 e gli Stati Uniti con 430. In Italia sono 44 le lingue censite, delle quali ben 34 “autoctone”, a testimoniare la varietà dei dialetti parlati nelle regioni italiane. Che, ovviamente, non sono comunque paragonabili come quantità alle lingue che si possono sentire passeggiando per una città nel sud-est asiatico.
 
E le macchine? In questo caso non c’è una distribuzione geografica. Ma, certamente spinto dallo sviluppo delle app per smartphone e tablet, è Java il linguaggio di programmazione più utilizzato, tanto che è stato utilizzato per scrivere quasi il 20% delle righe di codice presenti in Rete. Una preponderanza paragonabile a quella del cinese tra gli umani quella evidenziata dal Tiobe Index, un indice che viene compilato utilizzando 25 motori di ricerca. E censendo tutti i linguaggi che siano presenti su Wikipedia, che ritornino più di 5mila occorrenze se ricercate su Google e universalmente computabili. Ovvero utilizzabili per calcolare ogni espressione generabile attraverso una macchina di Turing. A completare il podio ecco C e C++, che rappresentano rispettivamente il 12,2 ed il 6,3 di ciò che si trova sul web. E che per “andare a medaglia” hanno dovuto superare molte più prove di quelle sostenute da spagnolo e inglese per arrivare rispettivamente seconda e terza tra i linguaggi naturali.