La volontà di reagire alla crisi degli ultimi anni c’è sia da parte delle famiglie che da parte delle imprese. L’Istat ha rilevato che la fiducia cresce e l’indice tra i consumatori passa da 110,2 di giugno a 111,3 a luglio, così come tra le imprese sale da 101,2 a 103,3.
Su base annuale, invece, il clima di incertezza è ancora presente in quanto la fiducia dei consumatori è salita (da 107,1 a 111,3), ma quella delle imprese no e, a oggi, ammonta a 103,3, contro i 104,7 dello scorso anno.
Rispetto ai dati mensili, la fiducia personale, corrente e futura cresce sul fronte dei consumatori e passa, rispettivamente, da 103 a 105, da 108,2 a 109,1 e da 112,9 a 114,9.
I dati sono perlopiù positivi sulla situazione economica della propria famiglia, un po’ meno sull’andamento economico del Paese.
Per quanto riguarda i dati settoriali, il saldo relativo alle intenzioni di acquisto di un’autovettura passa da -165 a -164, mentre resta stabile quello relativo all’acquisto dell’abitazione, -188. I giudizi di spesa sulle intenzioni di manutenzione straordinaria della propria abitazione peggiorano e il saldo passa da -139 a -134.
La fiducia sulla situazione economica peggiora e passa da -131,7 a -130,1; anche il giudizio sui prezzi è diminuito negli ultimi dodici mesi passando da -26 a -31 e da -20 a -30. Le aspettative sulla disoccupazione, invece, salgono da 32 a 30.
Sul fronte delle imprese, il clima di fiducia sale, in particolare nel settore delle costruzioni che da 121,6 arriva a 126,2, nei servizi di mercato che passa da 105,1 a 108,6; nella manifattura la crescita è più lieve e passa da 102,9 a 103 e nel commercio al dettaglio da 99,3 a 101,3.