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politica

La mappa dei 33 miliardi di rosso delle Regioni italiane

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Un totale di 33 miliardi di disavanzo. È il risultato da brividi mostrato dai bilanci delle Regioni dopo essere stati esaminati al microscopio dalle sezioni territoriali della Corte dei conti: un risultato che mette una seria ipoteca sulle possibilità future per molte Regioni di mettere in campo le politiche di sostegno al welfare e di spinta alle imprese che sarebbero essenziali per rivitalizzare l’anemica crescita italiana. Ma andiamo con ordine, perché il tema è ad alto tasso tecnico ma ha ricadute molto concrete sul mix di tasse e servizi che anima il rapporto fra i cittadini e la loro regione.
I numeri, prima di tutto: sono quelli scritti nei rendiconti 2015 esaminati dalle sezioni regionali della Corte dei conti; in qualche caso, visti i ritardi nell’approvazione dei consuntivi, si è dovuto far riferimento agli anni precedenti, e il risultato complessivo dell’anno scorso potrà quindi rivelarsi addirittura peggiore. Ma che cosa ha fatto esplodere in tutta la loro evidenza i disavanzi regionali, cioè i saldi negativi fra le entrate e le uscite dell’anno?

Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 22 agosto 2016 a pagina 2

Ultimi commenti
  • Luca Tremolada |

    In che senso?

  • Luca Tremolada |

    In che senso?

  • FRANCESCO |

    LE REGIONI…………………………..UNA DELLE RAGIONI DEL DISASTRO ECONOMICO ITALIANO. VANNO ABOLITE INSIEME ALLE PROVINCE. MA CHISSA’ QUANDO QUESTO POTRA’ ACCADERE.
    LA DEMOCRAZIA E’ BELLA ED AUSPICABILE SEMPRE. PURTROPPO, PERO’, HA UNA CONTROINDICAZIONE: CIASCUNO SI SENTE DEPOSITARIO DELLA VERITA’ E PRETENDE DI AFFERMARLA.
    MA, DOVE STANNO TROPPI GALLI NON FA’ MAI GIORNO.

  • FRANCESCO |

    LE REGIONI…………………………..UNA DELLE RAGIONI DEL DISASTRO ECONOMICO ITALIANO. VANNO ABOLITE INSIEME ALLE PROVINCE. MA CHISSA’ QUANDO QUESTO POTRA’ ACCADERE.
    LA DEMOCRAZIA E’ BELLA ED AUSPICABILE SEMPRE. PURTROPPO, PERO’, HA UNA CONTROINDICAZIONE: CIASCUNO SI SENTE DEPOSITARIO DELLA VERITA’ E PRETENDE DI AFFERMARLA.
    MA, DOVE STANNO TROPPI GALLI NON FA’ MAI GIORNO.

  • vittorio pellizzari |

    La vita locale italiana é sempre stata solo comunale. Le regioni, invenzione del costituente del 1948,non hanno mai avuto rilievo nella vita italiana. L’invenzione delle regioni a statuto speciale, le micro regioni come la valle d’aosta hanno accresciuto il disagio. Il fatto che la riforma costituzionale non riguardi le regioni a statuto speciale ha tolto ogni dubbio sul fine della riforma stessa che é chiaramente contro la libertà dei cittadini e contro i corpi intermedi, regioni, sindacati etc in una folle corsa all’uomo solo al comando La democrazia, in due parole è un uomo, un voto. L’idea folle e leninista di negare la rappresentanza alle idee che non piacciono ” ai cittadini più coscienti porta solo rovine.Dopo il referendum bisognerà tornare a studiare il problema, tenendo presente che ottomila comuni sono troppi e che un comune ben informatizzato può ora avere l’estensione di due o tre province saluti

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