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tecnologia

Apple: la stangata fiscale, la divisione dei profitti e i numeri che contano

La Commissione europea ha pubblicato l’atteso giudizio sugli aiuti del governo irlandese a favore di Apple. Coma da indiscrezioni circolate ieri a Bruxelles, l’esecutivo comunitario ha condannato la società informatica americana al rimborso di tasse non versate per via di un accordo fiscale illegittimo (tax ruling, in inglese). La Commissione ha detto che Apple dovrà rimborsare a Dublino 13 miliardi di euro in imposte arretrate. La commissione europea «ha concluso – come si legge in un comunicato – che l’Irlanda ha garantito benefici fiscali illeciti fino a 13 miliardi di euro ad Apple». Qui trovate il comunicato della Commissione europea e qui la notizia sul Sole 24 Ore.com
Nell’article gallery trovate la tesi della Commissione Ue, la distribuzione dei profitti e alcuni numeri di analisi sul fatturato di Apple.


La replica di Apple. Apple annuncia la sua intenzione (nel link la lettera aperta di Tim Cook) di presentare appello contro la decisione dell’Antitrust Ue. La casa di Cupertino definisce “nefasta” la decisione di Bruxelles, la quale danneggerà i suoi investimenti e la creazione di posti di lavoro in Europa. “Faremo appello – dichiara Apple in un comunicato – siamo certi che la decisione sara’ capovolta”. Secondo Apple questa decisione “avrà un profondo e dannoso effetto sugli investimenti e la creazione di posti di lavoro in Europa”.
I  precedenti.  Resta da vedere come si chiuderà il l procedimento aperto dalla Ue nei confronti di Google che nell’aprile scorso fu definita da Bruxelles dominante nei mercati dei servizi di ricerca generale su Internet, dei sistemi operativi per gli apparecchi mobili che si possono dare in licenza e negli app stores del sistema operativo mobile Android. Google detiene quote di mercato di oltre il 90% in ciascuno di questi mercati, preciso’ l’Antitrust Ue che comunque non ha ancora chiuso il procedimento.

Alla luce delle cifre contestate e che l’Irlanda dovrebbe recuperare da Cupertino, Microsoft, nel duello ingaggiato con l’allora commissario Monti se l’è cavata (relativamente) con poco. La società fondata da Bill Gates, accusata di abuso di posizione dominante pago’ nel 2004 una multa di 497,2 milioni di euro con l’obbligo di fornire una versione del sistema operativo senza il lettore multimediale. Nonchè di condividere le informazioni relative ai server con i rivali.