Uno spettro si aggira per l’Europa ed è quello della deflazione: i banchieri centrali sono tutti allarmati dalla prospettiva e non riescono, nè col bazooka Draghiano nè col whatever it takes, a invertire la rotta. Unico come la particella di sodio di una nota acqua minerale, il calcio sembra non soffrire di questo processo. Tetragono a ogni recessione, infatti, il pallone mostra un effetto ‘bolla’ che stenta a evidenziare segni di flessione e, anzi, produce prezzi per il cartellino dei giocatori sempre più sganciati dalla realtà. Va detto che, nelle giungla dei contratti di acquisto di un calciatore, è difficile orientarsi tra cavilli, clausole e bonus.
Pogba è costato 110 milioni di euro? E quanto vale la milionaria commissione del vero genio del mercato mondiale, Raiola? La clausola di 90 milioni di Higuain, con i 4 milioni di sconto usufruiti dalla Vecchia Signora, va pagata tutta subito? In due tranches? In 94 milioni di rate giornaliere da 1 euro?
Per non tacere dell’Inter targata Suning, che per i tre quarti della sessione di mercato ha predicato il rispetto del FPF per poi svenarsi nel finale, come in una dieta ben riuscita che, proprio sul punto di incontrare la bilancia, cede alla tentazione del frigorifero aperto la notte e ci trova dentro, nell’ordine, Candreva (22 milioni), Gabigol (25 milioni? 27,5 milioni? 30 milioni? E chi lo sa) e Joao Mario (45 milioni di euro).
La top 10 degli acquisti del 2016 vede, appunto, Inter e Juve sugli scudi: la Juve vanta Higuain, Pjanic e Pjaca (per non parlare di Benatia e dei quasi arrivati Cuadrado e Witsel); i nerazzurri, appunto, oltre ai nomi di prima, Ansaldi e diversi obblighi di riscatto legati agli affari degli anni passati (su tutti, Jovetic a 14 milioni di euro da dare subito al Manchester City).
Ma come sta, in generale, la serie A?
Negli ultimi anni, in realtà, il volume degli scambi (tra acquisti e cessioni) è abbastanza costante, tranne la parentesi del 2013-2014 (probabilmente in corrispondenza delle prime sanzioni del Financial Fair Play dell’UEFA):
Vale, e qui parla un po’ l’economista comportamentale, una sorta di euristica dell’ancoraggio: quando un numero diventa un punto di riferimento, insomma, difficilmente ci si allontana troppo da esso per le transazioni successive .
Dopo i 100 milioni di Gareth Bale, perciò, il prezzo di Pogba è lievitato a superare il record e costituisce il nuovo riferimento per i top players.
Tutti i prezzi, a seguire, sono inevitabilmente gonfiati, passando da Higuain (un giocatore vicino ai 30 anni) e finendo con Joao Mario (qui parla l’interista incredulo), un buon prospetto pagato la bellezza di 45 milioni di euro.
Per carità, probabilmente è un vero campione, ma spiccano le parole del suo ex allenatore subito dopo l’acquisto: “Veramente, l’unica cosa di cui sono stupito è l’offerta che ci ha fatto l’Inter”.
Insomma, è finita anche questa sessione, nonostante nelle prossime 24 ore ci saranno gli ultimi botti. Ma non temete: il mercato riapre a gennaio e ci sono comunque un bel po’ di svincolati che possono essere ingaggiati in qualunque momento.
Si tratterà di capire solo quanti punti di vantaggio avrà la Juve sulla seconda.