L’iniziativa Fertility Day, la giornata nazionale di informazione sulla fertilità che avrà luogo il 22 settembre promossa dal ministero della Salute, ha scatenato una bufera sui media. Ad essere criticati sono stati soprattutto gli slogan ritenuti ridicoli e offensivi: “Datti una mossa, non aspettare la cicogna” e “la bellezza non età, la fertilità sì”). Nelle intenzioni del ministero c’era la necessità di richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilità e sul pericolo della denatalità. Infatti, come evidenziano dai dati Eurostat l’Italia registra un tasso di natalità tra i più bassi di Europa (1,37) e le mamme italiane sono le più vecchie (30,7 anni). Il problema dunque c’è, la soluzione non è però (soprattutto nella modalità scelta) tra quelle promosse dal ministro Beatrice Lorenzin. Qui l’analisi su Alley Opp.
Quanto ai dati per entrare più nel dettaglio come già detto l’Italia è il Paese con le mamme al primo figlio più ‘vecchie’ d’Europa. Secondo Eurostat, nel 2014 l’età media delle donne che hanno partorito il primo figlio è 30,7 anni, la più alta d’Europa dove la media è invece 28,8. Le spagnole si avvicinano alle italiane facendo figli a 30,6 anni, le lussemburghesi a 30,2 e le greche a 30. Ma nel resto d’Europa le neomamme hanno meno di 30 anni. Le più giovani sono in Bulgaria (25,8), Romania (26,1), Lettonia (26,3), Estonia (26,6), Polonia (26,9), Lituania e Slovacchia (27).