I furti di identità nel primo semestre 2016 sono cresciuti dell’1,5% avvicinandosi agli 8mila casi. Più o meno 40-45 frodi al giorno in tutta la Penisola. Non solo: a registrare una vera e propria impennata è l’importo medio, arrivato a sfiorare i 10mila euro con un incremento del 66% rispetto allo stesso periodo del 2015. Una volta che l’identità è stata clonata in quattro casi su dieci gli autori del colpo cercano di acquistare un elettrodomestico, mentre il 15% punta su auto e moto.
Relativamente alla distribuzione a livello territoriale, sul “podio” salgono le province di Napoli, Roma e Milano, ma se nelle prime due il trend è in calo – pur avendo il maggior numero di casi – nel capoluogo lombardo si registra un’accelerazione (+15%) degli episodi. Rispetto al 2015 tuttavia il maggiore incremento (+60%) viene segnalato in Emilia-Romagna, che precede le Marche (+54,5%), il Veneto (+39,3%) e la Lombardia (+22,5%).
Più al sicuro i dati personali degli abitanti di Sondrio, provincia nella quale l’incidenza del fenomeno è inferiore all’unità (0.09 per la precisione). Ma le città che registrano il calo più significativo delle frodi tra 2015 e 2016 sono Ogliastra (-72,50%) e Ravenna (-63,94%).
Per chi combatte le frodi è una lotta contro il tempo dal momento che esiste una correlazione tra importo erogato e tempo necessario per la scoperta. Infatti, i furti di importo più basso vengono individuati rapidamente, ma quando si superano i 10mila euro, nel 20% dei casi si può arrivare a cinque anni.