Per la produzione industriale italiana il secondo semestre inizia con qualche nota positiva. L’output registrato nei dati Istat cresce infatti su base mensile dello 0,4%, oltre le stime di consenso degli analisti.
Il dato annuo grezzo, una frenata di oltre sei punti percentuali, è in realtà legato al calendario meno favorevole, con la presenza di due giornate lavorative in meno rispetto al luglio del 2015. Normalizzando il dato la frenata reale in termini tendenziali si riduce così allo 0,3%, terzo calo consecutivo per la produzione.
Una frenata legata tuttavia interamente alla componente energia.
Negli altri macrocomparti vi sono infatti crescite diffuse, appena accennate per i beni di consumo (+0,2%), un poco più robuste per beni strumentali (+1,1%) e intermedi (+1,7%). Nel complesso, per le attività manifatturiere a luglio si registra una crescita dello 0,9%, sia su base mensile destagionalizzata che in termini tendenziali. Dall’inizio dell’anno in effetti le statistiche mostrano un quadro incerto, con quattro mesi su sette in “rosso” per il dato mensile dell’output, inchiodato dunque in termini di indice poco oltre quota 92, ancora distante otto punti dai livelli del 2010.