Lo switch-off delle tariffe di roaming è previsto per il 15 giugno 2017. Questa è la notizia giunta ieri (21 settembre 2016) da Bruxelles. In attesa di questa data sono state definite anche le misure per evitare abusi nei confronti degli operatori, annunciate dalla Commissione europea – prima fra tutte la possibilità da parte delle compagnie telefoniche di addebitare dei sovraccosti agli utenti (0,85 centesimi per megabyte, un centesimo per sms, 4 centesimi per minuto di chiamata).
Sembra essere ormai vicino il traguardo del roaming gratuito – che consentirà l’uso all’estero di cellulari e smartphone alle stesse tariffe di casa – a conclusione di un processo di azzeramento progressivo iniziato già nel 2013. Tre anni fa la situazione tariffaria era molto diversa e prevedeva il pagamento di 45 centesimi a megabyte per il traffico dati, 24 centesimi al minuto per le chiamate e 8 centesimi a messaggio.
Un compito non facile per la Commissione europea, che si è trovata stretta tra due fuochi nel tentativo di mediare tra le richieste avanzate dalle parti in gioco. Da un lato i consumatori, che rivendicano il desiderio di beneficiare pienamente dell’esistenza del mercato unico. Dall’altro le società telefoniche nazionali, che vogliono preservare il roaming, fonte di guadagni finanziari.
Un primo tentativo era già stato fatto qualche settimana fa, con la proposta di abolire le tariffe internazionali per 90 giorni l’anno. Ma l’ipotesi non aveva trovato il favore di molti. Da qui il dietrofont della Commissione e la presentazione – ieri – di nuove linee guida, sulle quali si attende il parere delle associazioni di telecomunicazione Etno e Gsma. Ma a detta di molti osservatori questa nuova soluzione appare poco trasparente e fonte di litigi giudiziari.
ARTICOLO A PAGINA 19 DEL SOLE24 ORE DEL 22 SETTEMBRE 2016