Milano, una città che nel deserto della crisi è tornata ad essere la capitale del Nord e il motore propulsivo del Paese. Come? Grazie agli studenti e alla competitività delle aziende.
Innanzitutto, Milano è uno dei pochi luoghi italiani che non conosce quella particolare crisi demografica fatta di strabordante senilità nelle statistiche. Nel 2015 si sono contati circa 46 mila residenti con meno di 44 anni in più rispetto all’anno precedente – di questi 3mila tra i 24 e i 34 anni. La città, inoltre, attira studenti: sono 202 mila (2 mila in più nell’ultimo triennio) e il 7% arriva dall’estero.
Vocazione internazionale quindi, che rende Milano un polo di attrazione per le nuove generazioni, che vengono qui per vivere, imparare e lavorare. Estendendo l’analisi alla Lombardia nella sua totalità, il 29.5% della popolazione tra i 30 e i 34 anni è laureato. Questa quota è aumentata di quasi 10 punti percentuali negli ultimi anni; nel 2007 infatti erano il 19.9%.
Una base solida anche a livello imprenditoriale permette a Milano di competere in Europa. Il capoluogo lombardo può vantare infatti la presenza sul territorio di 123 imprese con un fatturato annuo superiore al miliardo di euro. A Monaco di Baviera sono 61, ad Amsterdam 44, a Barcellona 25.
L’obiettivo è costruire una nuova forma di leadership, autorevole e non egemonica, per dare impulso anche alle altre città italiane.