A fine 2005 Piazza Affari era la tredicesima Borsa al mondo, con una capitalizzazione di 676 miliardi di euro, pari al 48% del Pil. Tra il ’98 e il 2001 la Borsa italiana occupava tra l’ottava e la nona posizione, superata solo dai grandi mercati nordamericani (Nyse, Nasdaq e Toronto), da Tokio e dalle big europee (Londra, Francoforte e la federazione Euronext con Parigi, Amsterdam e Bruxelles). Oggi bisogna scendere fino alla ventesima posizione per trovare Piazza Affari, da qualche anno inglobata nel London Stock Exchange, distanziata dalle piazze emergenti, non solo Shanghai che ormai ha scavalcato l’Lse, da Bombay (decima), da Johannesburg (quindicesima), dal Brasile (17-esima), dalla Russia (19-esima), ma anche da Borse più tradizionali come Zurigo (undicesima) e Madrid (18-esima). Con 434 miliardi di capitalizzazione a fine agosto, il peso rispetto al Pil è sceso al 26%: il mercato meno rappresentativo dell’economia del Paese nell’ambito dei primi 23 mercati al mondo. La Borsa messicana, per fare un esempio, ha una capitalizzazione pari al 40% del Pil. È?il confronto internazionale, poco lusinghiero, che emerge dall’ultima edizione di Indici e Dati, curata dall’ufficio studi di Mediobanca .
