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finanza

Bond sotto pressione, spread oltre 180 punti


A questo punto sarebbe clamoroso un dietrofront della Fed. Perché i mercati da ieri prezzano con una probabilità del 96% un rialzo dei tassi negli Usa nella riunione del 14 dicembre.
Che i mercati prezzino tale scenario è evidente leggendo i movimenti del dollaro e dei rendimenti dei titoli di Stato americani. Il dollaro continua a rafforzarsi contro tutte le principali valute internazionali. Ieri l’euro è sceso a 1,065 nei confronti del biglietto verde, il livello più basso dal gennaio. Dalla vittoria di Trump il dollaro ha guadagnato il 3,2% sull’euro, il 4% sullo yen e il 1,35% sullo yuan cinese. Per non parlare del +10% sul peso messicano e del +6% sulla lira turca. Nei confronti della sterlina, invece, il quadro si è stabilizzato (anzi il dollaro ha perso lo 0,5% dopo Trump) anche perché dalla Brexit il guadagno è stato piuttosto corposo (+17%).
Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 18 novembre 2016