L’Ocse rivede al rialzo la previsione di crescita nel 2017 per l’Italia, 0,9% contro lo 0,8% stimato a settembre. Operazione simile anche per il disavanzo, portato al 2,4% in linea con il rapporto Ue. L’Organizzazione prevede inoltre una leggera ripresa nel 2018, con i consumi in aumento dello 0,7%. Il debito si fisserà invece al 132,3% del Pil, mentre la disoccupazione toccherà l’11% e sarà in discesa a 10,7% nel 2018.
Uno scenario in leggero miglioramento per l’Italia in un momento di grande svolta, all’alba del referendum del 4 dicembre. L’Ocse si sbilancia e auspica la vittoria del sì perché quelle sottoposte al voto sono misure che «rappresentano un ulteriore passo in avanti nel processo di riforme avviato dal Paese e consentono di migliorare la governance politica ed economica».
L’Italia va bene – dal 2012 a oggi grazie ai tassi di interesse straordinariamente bassi della Bce ha potuto recuperare uno spazio di manovra pari a circa 15 miliardi di euro – e con il sì potrebbe andare ancora meglio. Serve una politica di investimenti pubblici, scesi a un livello pericolosamente basso (il 2,2% del Pil) in calo del 30% rispetto alla situazione precedente la crisi.