Secondo uno studio condotto da Pragma per conto di «Registro.it», solo il 46% degli studi intervistati possiede un dominio. Gli altri ne fanno a meno, e se gli si chiede il motivo dicono che non serve (66% dei casi), non ci hanno mai pensato (18%) o che usano un indirizzo email gratuito (8%). Una risposta, quest’ultima, che rivela come il dominio internet sia spesso usato solo per avere la posta elettronica personalizzata. Tant’è vero che il 32% di chi ha un «.it» non ne ha curato la scelta in prima persona. Lo conferma la risposta a un’altra domanda, quella sulla funzione del dominio: solo il 19% del campione lo usa per avere maggiore visibilità, il 16% per pubblicare notizie e approfondimenti e appena il 12% per attività di comunicazione e pubblicità. E i servizi online offerti ai clienti? Qui il dato si ferma a un misero 4 per cento. E sì che il sistema fiscale italiano – a detta delle principali rilevazioni internazionali, Doing business in testa – è uno dei più informatizzati al mondo e costringe gli operatori professionali a dialogare continuamente via internet con l’amministrazione finanziaria.
Lo studio è stato condotto su 300 studi professionali di taglia medio-piccola, composto per il 24% da studi associati, con un’età media del titolare di 47 anni e un’epoca di fondazione compresa per lo più tra il 1980 e il 2000