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economia

Commercio mondiale: è gelo tra Ue e Cina, che si appella alla Wto


I rapporti tra Bruxelles e Pechino hanno subito ieri un netto raffreddamento. Il governo cinese ha annunciato di volere aprire consultazioni con l’Unione, colpevole di non aver modificato a 15 anni dall’ingresso della Cina nella Wto il metodo di conteggio dei dazi, rifiutando al paese lo status di economia di mercato, a cui sono associati più liberali metodi di calcolo dei dazi anti-dumping.
Bruxelles ha voluto superare la dicotomia proponendo una riforma della politica commerciale europea che prevede di prendere in considerazione, nel valutare l’eventualità di dazi commerciali, l’influenza dello Stato nell’economia e i sussidi pubblici.
Il periodo di consultazione tra l’Unione e Pechino durerà 60 giorni. In mancanza di un accordo potrebbe aprirsi una procedura più formale. Ma il caso giunge proprio nel momento in cui Trump minaccia di introdurre nuovi dazi contro i prodotti cinesi.

Articolo sul Sole 24 Ore del 13 dicembre a pagina 11
Ultimi commenti
  • silvani |

    Io ritengo assolutamente centrato l’obbiettivo di rivedere le norme del WTO orientate a perseguire l’introduzione di dazi sui prodotti provenienti dalla Cina e non solo. E ne sono cosi convinto già dall’avvio della “globalizzazione” che, per un verso esulto che qualcuno si sia mosso , anche se in ritardo, e per l’altro rammaricato per non essere mai riuscito a capire quale mente e/o menti cretine abbiano a suo tempo favorito o voluto a tutti i costi l’ntroduzione di norme che consentono di inondare tutto l’occidente di prodotti realizzati
    in Cina e non solo a costi insignificanti a seguito dello sfruttament0 dei lavoratori graffiando pesantemente la loro dignità sia civilmente che economicamente. L’asapettativa della introduzioni di alcuni dazi mirati e monitorati è il minimo che possiamo mettere in atto per affrontare il problema della disoccupazione dipendente i grande misura dalla caduta della produzione nei nostri paesi a causa della inondazione incontrollata di prodotti , come già detto, realizzati in paesi con lo sfruttamento del lavoro anche infantile

  • silvani |

    Io ritengo assolutamente centrato l’obbiettivo di rivedere le norme del WTO orientate a perseguire l’introduzione di dazi sui prodotti provenienti dalla Cina e non solo. E ne sono cosi convinto già dall’avvio della “globalizzazione” che, per un verso esulto che qualcuno si sia mosso , anche se in ritardo, e per l’altro rammaricato per non essere mai riuscito a capire quale mente e/o menti cretine abbiano a suo tempo favorito o voluto a tutti i costi l’ntroduzione di norme che consentono di inondare tutto l’occidente di prodotti realizzati
    in Cina e non solo a costi insignificanti a seguito dello sfruttament0 dei lavoratori graffiando pesantemente la loro dignità sia civilmente che economicamente. L’asapettativa della introduzioni di alcuni dazi mirati e monitorati è il minimo che possiamo mettere in atto per affrontare il problema della disoccupazione dipendente i grande misura dalla caduta della produzione nei nostri paesi a causa della inondazione incontrollata di prodotti , come già detto, realizzati in paesi con lo sfruttamento del lavoro anche infantile

  • il_grande_danton |

    il difetto sta nel manico ovvero nel ruolo del WTO che va ridimensionato financo ad abolirlo e nell’ingresso della Cina che ha dato il via alla demolizione dell’industria occidentale.. tempo di tagliando per questo mortifero WTO e per dare il via ad un seria azione di protezione dell’industria occidentale, Trump in questo ci sta indicando la strada (ammesso che ci riesca e non deluda le promesse elettorali) ovvero dazi e protezione delle nostre aziende posti e dei lavoro: Obama ne aveva iniziato ma troppo timidamente il processo di reshoring io dico che dovrà essere il nostro futuro mantra reshoring da oriente e e dai tanti paesi più vicini : Balcani Turchia Nordafrica ecc.

  • il_grande_danton |

    il difetto sta nel manico ovvero nel ruolo del WTO che va ridimensionato financo ad abolirlo e nell’ingresso della Cina che ha dato il via alla demolizione dell’industria occidentale.. tempo di tagliando per questo mortifero WTO e per dare il via ad un seria azione di protezione dell’industria occidentale, Trump in questo ci sta indicando la strada (ammesso che ci riesca e non deluda le promesse elettorali) ovvero dazi e protezione delle nostre aziende posti e dei lavoro: Obama ne aveva iniziato ma troppo timidamente il processo di reshoring io dico che dovrà essere il nostro futuro mantra reshoring da oriente e e dai tanti paesi più vicini : Balcani Turchia Nordafrica ecc.

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