Dall’inizio della crisi, nel 2008, sono spariti 400 mila lavoratori indipendenti. L’Istat stima che il lavoro autonomo si è ristretto fino a contare 5 milioni 386 mila persone nel terzo trimestre del 2016, il 7,1% in meno rispetto allo stesso periodo di otto anni fa. La flessione ha riguardato per lo più gli uomini e la fascia di età 25-44 anni. In particolare hanno visto una “netta flessione” dall’inizio della crisi gli autonomi con almeno un dipendente (-175 mila unità rispetto al 2008, -10,9%) e sono crollati i collaboratori (-119 mila, -28%). Al contrario sono risultati sostanzialmente stabili gli autonomi senza dipendenti e con più clienti, così come gli autonomi mono-cliente (Ansa).
Quanto ai dati trimestrali, comunica Istat, l’occupazione risulta in frenata dopo 5 trimestri consecutivi di crescita, e nel terzo trimestre dell’anno si registra una diminuzione di 14mila unità (-0,1%) rispetto al secondo trimestre del 2016, mentre si registra una crescita di 239mila unità sullo stesso periodo del 2015.
L’aumento tendenziale riguarda in maggior misura le donne, ed è concentrato esclusivamente tra gli over 50. Qui l’articolo sul Il Sole 24 Ore
Scrive Istat: nel terzo trimestre del 2016 l’economia italiana ha registrato un aumento congiunturale del Pil dello 0,3%, in linea con quella dell’area dell’euro, ed una crescita tendenziale dell’1%. I segnali di accelerazione dei livelli di attività economica sono associati a un assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo che continua a espandersi, seppure a un ritmo molto moderato: le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,1% sul trimestre precedente e dell’1,6% su base annua. Dal lato dell’offerta di lavoro, dopo cinque trimestri consecutivi di crescita, nel terzo trimestre del 2016 l’occupazione complessiva mostra un lieve calo rispetto al trimestre precedente (-14 mila, -0,1%), a sintesi del proseguimento delle tendenze alla crescita dei dipendenti (+66 mila, 0,4%) più che compensato dal calo degli indipendenti (-80 mila, -1,5%). Queste dinamiche non risultano significativamente differenziate per genere e territorio. A livello congiunturale rimane stabile anche il tasso di occupazione. Le tendenze più recenti, misurate dai dati mensili relativi ad ottobre 2016 mostrano, al netto della stagionalità, un nuovo calo degli occupati concentrato nei dipendenti a tempo indeterminato, a fronte di una modesta crescita dei dipendenti a termine e della stabilità degli indipendenti
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