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cronaca

Senza librerie 13 milioni d’italiani

Sono un esercito: circa 13milioni di italiani che vivono in comuni che sono sprovvisti di una libreria. Il dato, allarmante eppure non sorprendente, è emrso da una recente analisi dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) presentato a dicembre durante Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria.
L’indagine evidenzia come il 21,1% della popolazione residente in comuni con più di 10mila abitanti non ha una libreria vicino (sono esclusi i comuni dove possono esserci cartolibrerie, edicole-negozio, centro commerciale con librerie come bacino di attrazione del comune). Per dirla in un altro modo esistono oggi in Italia ben 687 Comuni sopra i 10mila abitanti, l’8,6% del totale, che non hanno una libreria.

Articolo sul Sole 24 Ore del 5 gennaio 2017
Ultimi commenti
  • Paolo |

    Io e soprattutto mia moglie, che è una grande lettrice, quando entriamo in una libreria, difficilmente usciamo a mani vuote. Questo avviene più facilmente quando siamo in una grande libreria, in cui riesci a trovare sempre qualcosa che ti induce all’acquisto d’impulso. Nonostante Amazon ed il lettore e-book!
    Ma per incentivare la lettura (e non solo) abbiamo creato BiblioShare, che consente lo scambio di libri tra privati, condividendo qualche volume, mantenendone la proprietà. Si genera così un movimento interessante di prestito di libri, del tutto gratuito, con l’effetto non secondario di far conoscere di più le persone che partecipano alla comunità locale di BiblioShare.

  • Tina |

    Io ho una cartolibreria a taranto quartiere paolo sesto, una libreria del quartiere. Conoscendo le difficoltà economiche della maggior parte della popolazione di questa zona, da circa otto anni per mia scelta, ho instaurato un rapporto di fiducia con i miei clienti, facendo pagare i libri di testo scolastici, un po’ alla volta in attesa di ricevere il buono scolastico, per poi completare il pagamento, cioe’ da ottobre che consegnò i libri al cliente fino a febbraio che arrivano i buoni scolastici dal Comune chi ne ha diritto e chi non ne ha diritto. Non si fanno grandi guadagni ma si aiuta la gente a far studiare i figli. Le piccole cose fanno le grandi cose. Un saluto a chi leggera’ questo messaggio.

  • donato chiore |

    Non è facile, in un piccolo comune, fare impresa con una libreria, a meno che nello stesso locale non si abbia rivendita di giornali, riviste, materiale di altro genere, e quindi in sostanza o una edicola ben fornita o una cartoleria con una sezione per i libri… Ciò può andar bene in bacini di utenza molto superiori, che permettono di ammortizzare i costi di gestione che non sono pochi… La carta stampata, anche se ha la sua attrattiva, non è più considerata prioritaria da molta gente, come si evince anche dal calo notevole delle vendite dei giornali, sempre più sostituiti dai pc e dai tablet…

  • Giovanni |

    Veramente si può pensare che sia la mancanza di una libreria il motivo per cui gli italiani non comprano libri?. L’Italia è sempre stata agli ultimi posti in Europa in questo campo. Non sono lontani i tempi in cui la quasi totalità della popolazione italiana era analfabeta e mio padre mi raccontava che veniva rimproverato da sua madre quando comprava un libro, “…così sperperi il denaro…” gli diceva. Un italiano in genere preferisce spendere assai di più per una partita di calcio piuttosto che spendere assai di meno per qualche libro. Non è necessaria una libreria per acquistare un libro, oggi che per mezzo di internet si può scegliere comodamente fra migliaia di libri , acquistarne uno e riceverlo il giorno dopo. Se poi si sceglie il formato elettronico lo si ha in pochi secondi. E’ questa la cruda realtà nel nostro paese. Realtà cui non è estranea la pochezza della nostra scuola e mi duole dirlo dei nostri insegnanti.

  • Marco Daz |

    Poco significativo. GDO e Internet stanno uccidendo tutto la distribuzione al dettaglio. Librerie ma anche alimentari, benzinai, abbigliamento ecc. Si salvano solo farmacie.

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