Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

Lotteria Italia, ecco chi ha vinto davvero

Cinque milioni in provincia di Bergamo, 2,5 nel cosentino, due a Milano, uno nel livornese. Così si sono distribuiti i premi più importanti della Lotteria Italia, estratti come da tradizione la sera dell’Epifania. Ma chi ha vinto davvero? In quali province le vincite hanno effettivamente superato le somme spese per l’acquisto dei biglietti? E quanti bisogna comprarne per avere una possibilità di essere premiati?

 

Per rispondere a queste domande, Infodata ha analizzato i dati relativi alla distribuzione territoriale dei biglietti venduti, pubblicati sul sito dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. In totale sono 8,8 milioni i tagliandi acquistati dagli italiani, per una spesa complessiva che ha superato i 44 milioni di euro. Ma sono solo tre le province italiane in cui l’importo vinto supera quello utilizzato per tentare la sorte.

 

Non a caso, si tratta di tre delle quattro province in cui è stato estratto uno dei primi cinque biglietti vincenti. In cima alla classifica c’è Bergamo, che con una spesa di 4,4 milioni di euro e il primo premio da 5, cui si è aggiunto un secondo tagliando da 25mila euro, ha chiuso l’operazione Lotteria Italia con un saldo positivo di poco superiore ai 600mila euro. Quindi Crotone, dove il secondo estratto da 2,5 milioni di euro, più un premio minore da 25mila euro, hanno permesso di superare di 328mila euro i 2,2 milioni spesi per comprare i tagliandi. Infine Livorno: 779mila euro spesi, 1 milione e 25mila vinti, per un saldo finale positivo per 245mila euro. La situazione complessiva è rappresentata nella mappa che si trova sulla prima pagina dell’infografica:

 

 

 

Interessanti i casi di Milano e Roma. La provincia del capoluogo lombardo con 19 tagliandi vincenti, due dei quali nella cinquina dei premi più “pesanti”, è la seconda per numero di biglietti estratti. Nonostante questo, però, il saldo finale è negativo: i milanesi hanno speso 3 milioni e 450mila euro per partecipare alla Lotteria Italia, ma hanno registrato vincite per “appena” 2,5 milioni di euro. Il risultato è una “perdita” di 955mila euro.

 

Situazione simile nella capitale, dove i biglietti vincenti venduti sono stati ben 38, per una spesa complessiva di 6 milioni e 383mila euro. I romani, però, hanno dovuto accontentarsi dei premi di consolazione, per una cifra complessiva di 1 milione e 225mila euro. Il risultato è un saldo negativo pari a 5 milioni e 158mila euro, il peggiore su scala nazionale.

 

La seconda parte della prima pagina dell’infografica mette a confronto spese e ricavi. Dove il colore dei punti sul grafico vira dal rosso al blu a seconda che il saldo finale sia negativo o positivo. Tendenzialmente si nota come ad una maggiore spesa per l’acquisto dei biglietti corrisponda anche una maggiore vincita totale. Con l’eccezione rappresentata dalle quattro province in cui sono stati venduti i primi cinque estratti: Bergamo, Cosenza, Livorno e Milano.

 

Nella seconda pagina dell’infografica, invece, Infodata ha calcolato il rapporto tra numero di biglietti estratti e numero di tagliandi venduti nelle singole province italiane. La mappa che apre la seconda pagina mostra in grigio le aree in cui non è stato acquistato nemmeno un biglietto vincente. Per le altre il colore diventa più scuro tanto è più alto il rapporto tra tagliandi comprati e vincenti. Il caso peggiore è quello di Salerno, dove si è venduto un biglietto estratto ogni 170mila. Mentre il risultato migliore lo ha fatto registrare Isernia, con un estratto ogni 8.620 tagliandi acquistati.

 

La seconda parte mette a confronto i biglietti venduti con quelli estratti. Il colore dei punti, anche in questo caso, varia dall’arancione al blu a seconda che il saldo tra vincite e spese sia negativo o positivo. In questo caso il grafico indica come all’aumentare dei biglietti acquistati cresce anche la probabilità di comprare quelli vincenti. Un dato che non stupisce. Quello che conta, però, è il saldo finale: e non sempre acquistare più biglietti da la garanzia di comprare anche quelli con i premi più alti, che portano con sè vincite tali da superare l’intera spesa per l’acquisto dei tagliandi.

Ultimi commenti
  • Roberto tiscini |

    Può indicarmi cortesemente l’equazione della retta di regressione dello scatter tra biglietti venduti e biglietti estratti ed il relativo coefficiente di correlazione?
    Penso questi dati vengano direttamente dal programma che usate di analisi statistica.
    Grazie e cordiali saluti
    Roberto Tiscini

  • Giovanna |

    Nella mia ignoranza posso solo dire che in 30 anni di acquisto del biglietto della lotteria non ho mai ma mai avuto la fortuna di vincere nemmeno il premio di consolazione, mi avrebbe aiutato tantissimo con le cure della mia malattia, che è stata riconosciuta 17 anni fa, so io le fatiche che faccio dato che sono stata costretta ad mettermi in prepensionamento vivendo con una minima.

  • Antonio |

    Ad integrazione di quanto sopra, vedasi D.P.R.20-11-1948 n°1677 (G.U.26-aprile 1949, n°95)

  • Antonio |

    Un articolo privo di significato, lo sanno cani e porci che le lotterie al netto redistribuiscono in premi un terzo 1/3, degli introiti. Non lo sa soltanto il sig. saporiti, oppure dobbiamo solo fare un pezzo tanto per percepire lo stipendio?

  • Luca |

    Nell’articolo viene citata Crotone come provincia dove sono stati vinti i 2,5 milioni. La vincita, però, è avvenuta a Tarsia che si trova in provincia di Cosenza.

Suggeriti