Grazie alla performance di novembre l’indice globale di produzione (base 100 è il 2010) si porta a quota 94,7: per ritrovare un livello più alto occorre tornare indietro di oltre quattro anni, all’agosto 2012. Lo scatto dell’undicesimo mese, +3,2% nel dato tendenziale, riporta un poco di ottimismo sulle prospettive dell’economia.
Una crescita che coinvolge beni strumentali, intermedi ed energia. Comparto, quest’ultimo, protagonista di una crescita a doppia cifra, grazie all’aumento della produzione di energia elettrica destinata all’export verso Francia e Svizzera. Nel settore manifatturiero il progresso annuo resta interessante, superiore al 2%, e coinvolge soprattutto la meccanica. Per l’auto il rilancio della produzione degli impianti Fca porta l’indice produttivo a ridosso di quota 140, il doppio rispetto al 2012, cioè 1,1 milioni di autoveicoli, il massimo dal 2007.
Spicca anche la buona performance dell’alimentare, con un output in crescita del 5,4%, secondo miglior risultato settoriale alle spalle dell’elettronica.
Delusione invece per tessile-abbigliamento, giù del 5% nel mese, tra i pochi comparti in rosso anche nel bilancio da gennaio. Una difficoltà strutturale, con un indice produttivo a quota 80, 20 punti sotto i livelli del 2010.